Nelle sue memorie, basate sugli archivi che nascose nelle montagne della Baviera nel 1944, poco prima di nascondersi con il suo staff, Generale Gehlen racconta i “fatti veri, in tutti i loro particolari”.
L'autenticità di questo testo è il suo segno distintivo. In queste memorie il generale Gehlen condivide i dettagli su come funziona un servizio segreto ben gestito. Lungo il cammino, riesce a respingere l'affermazione che Elyesa Bazna (nome in codice "Cicero") abbia ricevuto il suo pagamento in valuta contraffatta; afferma che Hitler non ha mai avuto seriamente intenzione di invadere la Gran Bretagna; afferma che la Germania ha ricevuto il memorandum segreto di Churchill dall'MI6 a Londra e spiega perché ha concluso che Martin Bormann era una spia comunista. Martin Bormann era una spia comunista.
Questo libro è più di un'autobiografia, è un pezzo significativo di storia che fa luce su eventi cruciali. Queste sono le parole dell'uomo dietro la Gehlen Organization, il servizio di intelligence semi-autonomo finanziato dagli americani, la cui conoscenza degli affari russi e l'influenza sulla politica occidentale sono diventate un sinonimo nei circoli informati di tutto il mondo.
I comunisti lo temevano e lo odiavano a tal punto che ne fecero un bersaglio privilegiato per diffamazione e disordini e misero una taglia di un milione di marchi tedeschi sulla testa del suo leader.
Per vari motivi, non si sentiva in grado di includere molto materiale di grande importanza nella versione delle sue memorie pubblicata in Germania. Ecco, per la prima volta, la storia completa e affascinante.
396 pagine,
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